Mulino di Zanica in provincia di Bergamo

Area 4 – Zanica e il suo mulino

Passeggiata nell’area agricola di Zanica

Comune di Zanica, 6 Km da Bergamo

Presentiamo un’altra passeggiata nell’area agricola di Zanica. Un giro ad anello nella campagna orientale di Zanica, partendo da via Molino del Bosco; un toponimo che la dice lunga sul cambiamento del paesaggio. L’agricoltura, anche se non del tutto intensiva, ha eliminato le tracce delle aree boscate. Rimangono i filari sui tracciati della centuriazione romana e sui confini; qua e là qualche raro esemplare arboreo di un certo interesse, che giustifica la camminata. 

Proposta  2 : Da via Molino del Bosco alla cascina s.Antonio 2,5 ore, 10 km (modificabile alla bisogna), natura e scampoli di storia.

Percorso provato da Luca Esposito (Istituto Quarenghi) novembre 2020.

Il mulino del bosco

Gli spazi degli impianti sportivi in via Padergnone permettono un facile parcheggio. Alla sinistra della struttura inizia una ciclabile, seguitela e vi ritrovate in via Manzoni e poi sulla via del Molino del Bosco; più avanti si incontra l’edificio del mulino, ora scuderia. La struttura è in buono stato, anche se i meccanismi sono scomparsi e le ruote sono state sostituite da altre più recenti. Il tutto mantiene un discreto fascino seicentesco, sorvegliato dallo stemma dei Secco Suardo sulla parete. Sono ancora visibili i canali che convogliavano le acque alle ruote sempre in movimento, grazie alle acque della roggia Urgnana, che ci accompagnerà per alcuni tratti (nelle vicinanze la roggia Vescovada).

Lo stemma dei Secco Suardo

Alla successiva biforcazione mantenete la sinistra (a meno che vogliate già tornare) e seguite la strada principale che curva a destra, verso il cavalcavia della tangenziale. Si incrocia la via Serio che porta a Capannelle (siamo in zona di ritrovamenti archeologici). Si gira a destra, prestando attenzione al traffico (500 m); a sinistra la roggia Urgnana. Alla biforcazione si continua a dritti lungo la via Canonici. La via prende il nome dall’edificio ancora presente, anche se ora è adibito ad abitazione. Conosciamo poco della sua storia; solo le tracce degli affreschi sulla parete ci ricordano l’antica connotazione della struttura (rifugio dei Canonici ai tempi delle epidemie). Proseguite costeggiando l’edificio, fino a quando la strada piega a sinistra, diventando poi sterrata. 

Ora si procede verso sud per un chilometro e mezzo, in aperta campagna. Nei filari di sinistra si intravede un’imponente quercia, mentre a destra è presente un olmo di un certo interesse, a corredo di un capanno da caccia. Più avanti un grandioso Bagolaro solitario in mezzo ai campi. Si arriva ad una strada che collega le cascine e si gira a destra; un lungo filare di gelsi vi accompagna. 

La Quercia
Il bagolaro

La strada ci porta alla cascina Baresi o meglio cascina S. Antonio; in parte al bel portone di ingresso è presente un affresco del santo. La cascina è un bell’ esempio di edificio rurale. Si prende a destra la via Pradone che vi riporta a Zanica. Si continua fino alla cascina di Buona Speranza (inciso nel portone una data, era il 1847), si tiene la sinistra, poi la destra fino ad un altro cavalcavia della tangenziale; alla rotonda si incrocia la via Serio e siete a Zanica (tenere la sinistra per usufruire del percorso pedonale). Pochi passi e vi ritrovate al parcheggio dei centri sportivi. 

La roggia Urgnana

I gelsi di cascina  s. Antonio
Piantina del giro realizzato

RIVISTO e CORRETTO

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